Presidenza italiana per il G20 2021, quali sono le priorità per l’agroalimentare?

Dallo scorso 1° dicembre l’Italia ha il ruolo di presiedere il G20 2021, il grande forum che riunisce le forze economiche internazionali. Quest’anno, le linee di azione dell’evento riguardano le “Persone”, il “Pianeta” e la “Prosperità”. Tre aspetti fortemente intrecciati che, in una lettura d’insieme, hanno l’obiettivo di segnare le fasi di ripresa post Covid.

Il 2021, infatti, sarà l’anno in cui, a livello mondiale, dovranno essere poste le basi per una crescita concretaconsapevole delle difficoltà del passato e, allo stesso tempo, orientata ai paradigmi delle moderne urgenze, comprese quelle agroalimentari.

Incontri tematici in occasione del G20

Per il G20, dunque, in tutta Italia saranno avviati una serie di incontri tematici con precisi ambiti di trattazione. Per il segmento relativo al “Pianeta”, le questioni cruciali che verranno approfondite riguarderanno i cambiamenti climatici, il degrado dei suoli, la perdita di biodiversità e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. In un momento in cui la locuzione “transizione ecologica” ha assunto un profilo fortemente operativo, infatti, l’utilizzo virtuoso delle energie rinnovabili, la visione ecocompatibile dei complessi cittadini, il progressivo azzeramento degli impatti ambientali dei sistemi produttivi, possono considerarsi – a tutti gli effetti – delle linee prioritarie di avanzamento.

Presidenza italiana G20: le priorità agroalimentari

Secondo fonti Mipaaf, la Presidenza italiana, in tale contesto, promuoverà tre argomenti prioritari di intervento:

  1. Sostenibilità e resilienza dei sistemi agroalimentari;
  2. Contributo del G20 all’agricoltura dei Paesi in ritardo rispetto all’obiettivo fame zero;
  3. Contributo del G20 al dibattito preparatorio per il vertice delle Nazioni Unite sull’alimentazione.

L’approccio verde alla coltivazione e distribuzione dei cibi che ogni giorno arrivano sulle nostre tavole e la lotta alle disuguaglianze in campo alimentare, quindi, costituiranno gli elettivi spazi di azione per interpretare nuovamente il mondo enogastronomico.

Sul piano globale, ancora una persona su tre soffre di una forma di malnutrizione: un dato assai preoccupante, che si scontra con l’opposto fenomeno dell’obesità nel versante occidentale della Terra. Al bando, quindi, qualsiasi forma di spreco, e via libera, invece, ad una distribuzione orizzontale dei prodotti colturali e alla protezione sociale delle fasce vulnerabili, sotto tutti i punti di vista.

 

Articolo di: “www.gazzettadelgusto.it”