Natale, Coldiretti: gli italiani hanno speso 1,8 miliardi per pranzo o cenone. Calo del 31%

Il Covid avrebbe avuto effetti anche sulla preparazione dei pasti, con una media di 2,5 ore trascorse in cucina per realizzare i vari piatti, rispetto alle 3,8 ore del passato

Gli italiani hanno speso circa 1,8 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale con un calo del 31% rispetto allo scorso anno a causa delle restrizioni imposte dalle misure anti Covid e della crisi economica legata alla pandemia: questo il bilancio stimato da Coldiretti/Ixè da cui emerge anche l’addio alle grandi tavolate del passato a causa del lockdown e dell’ingresso del Paese in zona rossa. Sono infatti in media 4 le persone che si sono sedute insieme a tavola per le feste, piu’ che dimezzate rispetto allo scorso anno quando in media si contavano 9 commensali.

Il 94% degli italiani è rimasta in casa

Quest’anno la quasi totalità degli italiani (94%) è restata a casa anche se alcuni – evidenzia l’organizzazione degli imprenditori agricoli – hanno colto l’opportunità delle deroghe prevista per la zona rossa per far visita nella propria abitazione fino a due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni e anche con le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono.

In calo le ore di preparazione dei pasti

L’addio alle tradizionali tavolate imposto dalle limitazioni per il Covid avrebbe avuto effetti anche sulla preparazione dei pasti, con una media di 2,5 ore trascorse in cucina per realizzare i vari piatti, in netto calo rispetto alle 3,8 ore dello scorso anno a causa, con il taglio di una portata su tre rispetto ai lunghi pranzi del passato. Se nel menu della vigilia – continua la Coldiretti – è stato servito soprattutto pesce, presente in 8 tavole su 10 (78%), a Natale ha prevalso la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche e dolci fatti in casa.

Spumante irrinunciabile

Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per 8 italiani su 10 (81%) anche se preceduto dalla frutta locale di stagione (90%), mentre il panettone con il 78% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 75%, ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in oltre la metà delle famiglie (52%). La maggioranza delle tavole sono state imbandite con menu a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata in 650 milioni di euro per pesce e le carni, compresi i salumi, 370 milioni di euro per spumante, vino e altre bevande, 190 milioni per dolci con gli immancabili panettoni, pandoro e panetteria, 370 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 130 per pasta e pane e 120 milioni di euro per formaggi e uova.

Oltre 4 milioni di poveri

Si tratta di valori che sono scesi al minimo del decennio ma tra i record negativi c’è anche la presenza quest’anno in Italia, sempre a della della Coldiretti, di oltre 4 milioni di poveri che nelle feste di Natale sono costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari a causa della crisi economica legata al Covid. Proprio per aiutare a combattere le nuove povertà e offrire ai più bisognosi un Natale sereno la Coldiretti ha promosso quest’anno la ‘Spesa sospesa del contadino’ nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica e negli agriturismi.

 

Articolo di: “www.ilsole24ore.com”