La dieta mediterranea protegge dallo smog

A sostenerlo uno studio condotto presso la New York University e presentato in occasione del meeting della American Thoracic Society.

La dieta mediterranea protegge dallo smog: attenua gli effetti negativi sulla salute dell’inquinamento. Questo perché un’alimentazione sana contrasta l’aumento di rischio cardiovascolare e di mortalità per questo stesso rischio indotto dalla contaminazione dell’ambiente. A sostenerlo uno studio condotto presso la New York University e presentato in occasione del meeting della American Thoracic Society (ATS), in corso a San Diego fino a mercoledì.

La ricerca ha coinvolto per 17 anni un totale di 548.699 persone (di età media 62 anni all’inizio dello studio). Il campione è stato diviso in cinque gruppi a seconda de livello di adesione ai precetti della dieta mediterranea e il livello individuale di esposizione all’inquinamento atmosferico è stato stimato sulla base della residenza di ciascuno. Durante il periodo di monitoraggio sono stati registrati oltre 12 mila decessi. La mortalità è risultata più elevata nelle aree inquinate e più contenuta – a parità di livelli di inquinamento – tra le persone fedeli alla dieta mediterranea.

La dieta mediterranea

Secondo gli esperti, è possibile che l’alimentazione sana contrasti gli effetti dell’inquinamento aumentando l’apporto di molecole antiossidanti (come le vitamine) che sono uno scudo efficace contro i radicali liberi, anche quelli messi in circolo dallo smog. Il risultato di questa ricerca conferma quanto emerso da studi precedenti. Fra queste, un’analisi su 100 lavoratori di un’acciaieria di Milano fortemente esposti a polveri sottili PM10 e PM5 dalla quale è emerso che le polveri sottili abbattono più del 50%il livello di vitamina E nel sangue e allo stesso tempo alzano quello di una proteina legata allo stress ossidativo delle cellule. E dunque, anche in questo caso, arricchire il serbatoio di vitamine con alimenti come il pesce, l’olio d’oliva e le verdure, tipici della dieta mediterranea, ridurrebbe il rischio di malattie derivanti da inquinamento atmosferico.

Fonte: repubblica.it