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Cambiamento climatico come frenarlo a tavola? Risponde il climatologo Luca Mercalli

La lotta al cambiamento climatico si combatte anche a tavola, al supermercato, al ristorante. Ogni volta che scegliamo cosa mangiare e cosa no, possiamo influire sulla salute del Pianeta. Questo il messaggio che porta avanti da anni Luca Mercalli, climatologo, presidente della Società Meteorologica Italiana e divulgatore scientifico sui temi ambientali. Le scelte fatte tutti i giorni hanno un forte impatto globale, per questo Mercalli ci suggerisce anche alcune strategie pratiche per una quotidianità più sostenibile, che contribuisca non soltanto a rispettare l’ambiente, ma anche a tutelare l’accesso al cibo per più persone possibili.

CONSUMI RESPONSABILI E AMICI DELL’AMBIENTE: I CONSIGLI DI LUCA MERCALLI

La filiera agroalimentare ha molti punti di contatto con i cambiamenti climatici. Da un lato ne è concausa, poiché è responsabile del 30% delle emissioni di gas serra su scala globale, fatto che contribuisce concretamente al riscaldamento climatico. Allo stesso tempo, gli effetti del climate change, come alluvioni, siccità, aumento delle temperature, trasformano gli spazi agricoli a latitudini differenti, come ci ha raccontato anche il giornalista Stefano Liberti. Se in Europa gli agricoltori sono costretti, ad esempio, a cambiare colture, in altri Paesi del mondo il terreno diventa inospitale ed è impossibile continuare a coltivare il cibo di cui c’è bisogno per mangiare.

La lotta al cambiamento climatico deve partire, secondo Mercalli, dalle decisioni che le singole persone prendono quotidianamente in fatto di alimentazione e che hanno un impatto globale. Ma quali sono queste azioni?

In questa video intervista, il climatologo ci aiuta a compiere scelte consapevoli quando decidiamo cosa e portare a tavola. Dal supermercato alle istituzioni, nazionali e internazionali, è importante che ciascuno faccia la sua parte.

Guarda la video intervista qui: https://bit.ly/3mjxLwX

L’Italia ha recentemente approvato una legge che favorisce e supporta l’agricoltura biologica proprio perché considerata un fattore di sviluppo sostenibile, coerentemente con la visione dell’Unione Europea.

Ma può fare molto anche il consumatore, quando sceglie gli alimenti di stagione, quando si interroga sulle strategie di produzione o di trasporto dei cibi, quando evita prodotti che inquinano e preferisce soluzioni che tutelino l’ambiente nel presente e per il futuro.

 

Articolo di: “www.ilgiornaledelcibo.it”