Agroalimentare: su frodi l’Italia pesa più di tutti in Ue

Se ne è parlato nel convegno ‘Salute e Agro-alimentare: dalla Sicurezza, più Qualità’, organizzato dal Comando Generale dei Carabinieri.

ROMA – “Nella statistica delle frodi, l’Italia è il soggetto che più pesa sul bilancio comunitario nelle frodi alla Ue”. Lo ha detto il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, nel corso del convegno ‘Salute e Agro-alimentare: dalla Sicurezza, più Qualità’, organizzato a Roma dal Comando Generale dei Carabinieri. “Nel settore agro-alimentare le mafie si sono fatte protagoniste: tendono ad acquisire le più grandi estensioni di terreno non solo per coltivare ma anche per frodare l’Unione Europea”, ha spiegato De Raho. Il procuratore dell’Antimafia ha sottolineato che “le mafie si inseriscono anche nel pascolo abusivo e nella grande distribuzione attraverso un circuito mafioso che riesce a controllare il prezzo. Si tratta di una speculazione enorme che ricade su acquirente e mercato. Tutta la filiera è condizionata dalle mafie. Basti pensare al loro intervento sull’aumento del prezzo, con il pizzo, sempre”.

Comandante Ros, mafie in tutta filiera
“Le mafie si infiltrano in tutti i processi della filiera agroalimentare. Questo è documentato da diverse indagini che hanno permesso di capire come la ‘ndrangheta esportasse prodotti della terra e vini con il marchio del Made in Italy all’estero, ad esempio in Germania&rdquo. Lo ha detto il comandante del Ros dei carabinieri Pasquale Angelosanto al convegno ‘Salute e Agroalimentare: dalla sicurezza più qualità&rsquo che si svolge nella caserma dei carabinieri Salvo D&rsquoAcquisto a Roma. “Nella provincia di Trapani abbiamo più volte approfondito gli aspetti investigando sui mafiosi vicini a Messina Denaro”, ha aggiunto.

De Raho, agromafie zavorra, politica non ha colto
“Il contrasto alle mafie costituisce l’obbiettivo primario per salvare l’economia. Quello che ancora oggi non si riesce a capire e quello che anche la politica non ha ancora colto pienamente, perché non ne parla come meriterebbe, è che le mafie costituiscono la zavorra della nostra economia. Sono le mafie a bloccare la nostra economia”. Lo ha detto il procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, nel corso del suo intervento al convegno ‘Salute agroalimentare: dalla sicurezza più qualità’ in programma nella caserma dei carabinieri Salvo D&rsquoAcquisto, in viale di Tor di Quinto, nella Capitale. “Le mafie – ha spiegato De Raho – si inseriscono nella grande distribuzione ortofrutticola. Spesso prodotti coltivati a costi notevoli finiscono sul mercato a prezzi bassissimi che non riescono neanche a coprire i costi. Dietro c’è una speculazione enorme. Il mercato ortofrutticolo era quasi monopolio del clan dei Casalesi a Fondi e dei clan di Cosa Nostra a Vittoria. Ma non solo. Anche nel mercato ortofrutticolo di Milano ci sono state infiltrazioni, pensiamo alla Ndrangheta con i Piromalli, sostituiti dopo gli arresti dai Morabito”.

Coldiretti, paura a tavola per 2 italiani su 3
Quasi due italiani su tre (65%) hanno paura delle frodi e contraffazioni a tavola perché al danno economico si aggiungono i rischi per la salute. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione del convegno organizzato dall’Arma dei Carabinieri sul tema “Salute e Agroalimentare: dalla sicurezza più qualità” durante il quale il comandante generale dei carabinieri Giovanni Nistri ha affermato che nel 2019 sono oltre 4mila le violazioni penali accertate, oltre 18mila infrazioni amministrative e di beni adulterati sequestrati per oltre 150 milioni di euro”. “La contraffazione alimentare – sottolinea la Coldiretti – è un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo, dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza”. “Non è un caso che di fronte al moltiplicarsi dei casi di frode e contraffazione alimentare più della metà italiani (51%) chiedono – continua la Coldiretti – che venga sancita la sospensione dell’attività”. “L’ottima attività messa in campo dalla forze dell’ordine – continua – va accompagnata dalla revisione delle leggi sui reati alimentari con la proposta a costo zero elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali adeguate a combattere le frodi agroalimentari diventate più pericolose con l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali. Un impegno che – aggiunge – deve riguardare anche l’estero dove è necessario che l’Italia e l’Europa tutelino dall’italian sounding l’identità dei prodotti alimentari riconosciuti dall’Unione Europea anche nei trattati di libero scambio”.

Articolo di www.ansa.it