Corretta fusione delle diverse tradizioni culinarie

Spezie a volontà, riso al posto del pane, tanto pesce e frutta secca: non solo un’esplorazione di nuovi gusti, ma un vantaggio per la salute. A NutriMI un team di esperti si è interrogato sull’influsso che le culture alimentari di altre parti del mondo possono avere sul nostro organismo. Couscous, sushi e tex-mex sono l’occasione per sperimentare una cucina più sana e varia. Tra tradizione e contaminazione

Tutto il mondo è paese. Anche a tavola. E così, in una società multietnica, dove è sempre più semplice acquistare o consumare cibi esotici (grazie alla globalizzazione dei mercati alimentari), spesso le tradizioni culinarie si incontrano, si piacciono. E si contaminano. La cucina, infatti, rappresenta uno dei più potenti veicoli di comunicazione al mondo e il meticciato alimentare, se praticato nella maniera corretta, può trasformarsi in una grande opportunità. Se ne è parlato a NutriMI, VIII Forum internazionale di nutrizione pratica.

È possibile integrare con successo nella nostra dieta sapori e abitudini alimentari nuove, provenienti da altre parti del globo? «Certo. Ad esempio – ha spiegato Vittorio Sironi, direttore del Centro studi sulla Storia del pensiero biomedico all’Università degli Studi Milano-Bicocca – un adeguato consumo di riso, come avviene in alcune tradizioni orientali, può rappresentare un grande vantaggio dal punto di vista nutrizionale». Il riso, infatti, è un alimento rinfrescantedisintossicante e digeribile. Bollito a parte, è ideale per accompagnare i cibi al posto del pane, come si usa nella cucina cineseindiana o thailandese. Dalla cucina africana, una delle più saporite, si può invece prendere ispirazione per l’abbondante utilizzo di frutta e erbe aromatiche, che accompagnano carni di agnello, manzo e pollo.

Attenzione però a non perdere la nostra dimensione d’origine: la dieta mediterranea. Una pluralità alimentare potenzialmente vantaggiosa, se gestita in maniera superficiale, può infatti rappresentare un limite. Spesso, infatti, consideriamo quella delle cucine etniche solo una moda, quasi uno status symbol, e consumiamo cibi stranieri senza alcun criterio selettivo (ad esempio, in molti puntano il dito contro il döner kebab turco, le nuvole di drago cinesi o i panini con l’hamburger “all’americana”, perché cibi molto calorici e ricchi di grassi saturi). I rischi? Perdita della propria identità gastronomica e inadeguatezza nelle scelte dietetiche, con conseguenti ricadute sulla salute.

Qual è allora il segreto per una corretta integrazione delle diverse tradizioni culinarie? Secondo gli esperti tutto parte da un’adeguata consapevolezza alimentare. Solo conoscendo il reale valore nutritivo dei cibi e le loro potenzialità protettive e/o preventive nei confronti di determinate patologie è possibile mixare le modalità dietetiche, in maniera sana ed equilibrata, e bilanciare l’uso di lipidi, zuccheri, sale, proteine. Dando vita ad abbinamenti, abitudini e sperimentazioni sempre nuove…

A proposito di sperimentazioni sempre nuove, se sei veramente temerario e se sei pronto a rimanere piacevolmente stupito ti consigliamo di leggere il nostro articolo “Perché mangiare gli insetti”!! Clicca qui