quando serve un corso haccp?

Quando serve un corso HACCP? Cos’è, chi lo deve fare e come scegliere quello giusto

Quando si parla di sicurezza alimentare, l’acronimo HACCP ricorre spesso. Ma cosa significa esattamente, quali sono le sue implicazioni, e quando è necessario fare un corso? In questo articolo rispondo alle domande più frequenti: cos’è HACCP, come funziona, chi deve farlo, come si applica nella cucina ristorativa e quando – se mai – ha senso applicarlo in cucina domestica.

Cos’è l’HACCP

L’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, in italiano “Analisi dei Pericoli e Punti Critici di Controllo”) è un sistema di autocontrollo che serve a garantire la sicurezza degli alimenti. L’idea di fondo è preventiva: non si aspetta che il cibo diventi pericoloso, ma si identificano i rischi (biologici, chimici, fisici) lungo le varie fasi della filiera (produzione, trasformazione, trasporto, manipolazione, somministrazione) e si stabiliscono controlli e procedure per contenerli o eliminarli.

La normativa europea che regola l’HACCP è il Regolamento (CE) 852/2004 (Regolamento sull’igiene dei prodotti alimentari), insieme al Regolamento 178/2002 e a norme specifiche come il Regolamento 853/2004 per gli alimenti di origine animale. In Italia, il D.Lgs. 193/2007 definisce aspetti come i controlli ufficiali, le sanzioni, ecc.

Chi deve applicare l’HACCP e chi deve fare il corso

Operator del settore alimentare (OSA)

Tutti coloro che operano nella filiera alimentare — produzione, trasformazione, confezionamento, vendita, somministrazione — sono soggetti all’obbligo di applicare procedure basate sui principi dell’HACCP. Questo significa che ristoranti, bar, mense, catering, pasticcerie, supermercati, gastronomie, pescherie ecc. devono dotarsi di un piano di autocontrollo HACCP e avere personale formato.

Addetti che manipolano alimenti

Chiunque manipoli alimenti deve aver ricevuto formazione adeguata, nel senso di corso HACCP: cuochi, pizzaioli, pasticceri, gelatai, ma anche camerieri o baristi se intervengono in qualche misura sulla manipolazione o contatto diretto.

Addetti che non manipolano ma lavorano nel settore

Anche chi non manipola direttamente alimenti (es: chi trasporta cibo, chi lavora in magazzino, chi effettua la vendita al dettaglio) può essere soggetto all’obbligo di formazione, a seconda delle leggi regionali e del rischio connesso al tipo di attività.

Cosa prevede il corso HACCP

Un corso HACCP solitamente copre:

  • i principi fondamentali del sistema HACCP: analisi dei pericoli, identificazione dei punti critici di controllo (CCP), limiti critici, monitoraggio, azioni correttive, verifica e documentazione.

  • igiene degli alimenti: contaminazioni biologiche (batteri, muffe), chimiche (residui di pesticidi, allergeni) e fisiche (oggetti estranei)

  • conservazione degli alimenti, temperature, la catena del freddo, modalità di pulizia e sanificazione delle attrezzature, igiene personale del personale

  • allergeni, corretto uso e gestione degli ingredienti con rischio allergico

  • tracciabilità, registrazioni e documentazione richiesta (manuale HACCP, schede di autocontrollo, registri delle temperature, verifiche ecc.)

Quando è obbligatorio e quando serve davvero

Obbligatorietà

  • Sempre per le attività commerciali e professionali che operano con alimenti. Non avere il corso + il piano HACCP può portare a sanzioni amministrative.

  • All’apertura di un’attività alimentare o quando un’attività esistente viene ristrutturata o cambia sostanzialmente il tipo di lavorazione alimentare.

  • In molte regioni è richiesto anche un aggiornamento periodico dell’attestato HACCP, anche se non sempre con scadenze esattamente uguali.

Dove l’HACCP non si applica o si applica in modo diverso

  • Produzione primaria per uso domestico privato: se coltivi qualcosa nel tuo orto per uso personale, o cucini in casa per la tua famiglia, la normativa HACCP (Regolamento CE 852/2004) non si applica direttamente.

  • Preparazione domestica non commerciale: se cucini a casa per amici/famiglia e non vendi o somministri a terzi, non c’è obbligo normativo. Però, anche in questi casi, vale la buona prassi: pulizia, corretta conservazione, cottura adeguata, ecc.

Differenze nell’applicazione: ristorazione vs uso domestico

Cucina ristorativa / professionale

  • Devi redigere un piano di autocontrollo HACCP, che includa il manuale HACCP, procedure di monitoraggio, schede operative, registri.

  • Devi formare il personale in modo adeguato e documentare la formazione (con attestato) per ogni addetto.

  • È necessario che le attrezzature, gli ambienti, le superfici, i metodi di pulizia/sanificazione rispettino standard di igiene elevati, e che ci sia una gestione corretta della catena del freddo.

Uso domestico / home cooking

  • Non c’è obbligo formale di HACCP se non vendi o somministri a terzi.

  • Però, se cucini per piccoli eventi, home-restaurant, vendi homemade su piccola scala, probabilmente ti servono almeno le basi: conservazione, igiene, allergeni, temperatura.

  • Anche in questi casi, seguire i principi HACCP può evitare rischi salutari (tossinfezioni, allergie, contaminazioni).

Come scegliere un buon corso HACCP

Alcuni criteri da tenere a mente:

  • Verifica che il corso sia riconosciuto nella tua regione: le modalità, durata, chi può tenere il corso (enti, ASL, soggetti accreditati) possono variare.

  • Controlla se copre gli argomenti essenziali: principio HACCP, CCP, allergeni, igiene personale, conservazione, registrazioni.

  • Verifica se è previsto un test finale o un attestato valido legalmente.

  • Controlla anche la validità nel tempo dell’attestato e se serve il rinnovo. Come abbiamo detto, in molte regioni l’attestato HACCP va aggiornato (ogni 2-5 anni circa).

Domande frequenti

Serve il corso HACCP se lavoro in cucina di un ristorante ma solo di pulizia o lavaggio stoviglie?
Dipende dalla mansione e dal grado di contatto con gli alimenti. Se non manipoli cibo e non hai contatto diretto, talvolta il requisito è meno stringente, ma spesso è comunque richiesto un livello base di formazione. È meglio verificare nella propria regione o ASL.

Un attestato HACCP preso in una regione vale anche in un’altra?
In linea generale sì, ma può dipendere da regolamenti regionali specifici riguardanti durata, livello di rischio, tipologia del corso. Verifica sempre che il corso sia riconosciuto dall’autorità locale competente.

Quanto costa e quanto dura un corso HACCP?
I costi variano molto a seconda della regione, del soggetto erogatore, del livello di rischio dell’attività. Anche la durata può andare da poche ore fino a molte ore per figure più complesse/responsabili.

L’HACCP è utile anche in casa se non vendo nulla?
Sì, è utile in termini di sicurezza personale: conoscere come conservare, cuocere, evitare contaminazioni può aiutare a prevenire casi di intossicazioni alimentari. Non hai obblighi legali, ma hai un vantaggio in salute e tranquillità.

Se vuoi approfondire, ecco alcuni siti istituzionali ufficiali dove trovare la normativa aggiornata e linee guida:

  • Sito del Ministero della Salute italiano, sezione sicurezza alimentare

  • Il Regolamento (CE) 852/2004 e il Regolamento (CE) 178/2002 (e 853/2004) sono disponibili sul sito EUR-Lex, la banca dati ufficiale dell’Unione Europea.

  • Le Regioni spesso hanno proprie delibere su criteri, durata, livelli di rischio per la formazione HACCP.

 

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